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Il dio mangiato, nettarget editore 2016

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“Il dio mangiato” è un saggio divulgativo su nuove e vecchie inquisizioni, sul potere sottile della chiesa che indottrina e incanala le anime verso l'etica del non pensare. Il dubbio viene bannato in nome di un Dio feroce, non esente da rituali cannibalici e manipolazioni delle coscienze, che, come giochi di prestigio, inducono a credere senza mai chiedersi dove stia il trucco mascherato da dogma. Ci sono testimonianze autentiche di vita vissuta da un ex sacerdote sul funzionamento “interno” delle curie, sulla sessualità repressa delle monache e sulla pedofila. Il corpo che nella realtà della coscienza è significante, "il solo oggetto psichico per eccellenza" tridimensionalmente ontologico, diventa oggetto di morte, è parcellizzato, spesso ingerito ed opportunamente rielaborato per la costruzione cosmogonica del mito, secondo precise e calcolate metamorfosi. E così dai riti di smembramento si passa alla transustanziazione del Cristo in cui il dio si trasforma in pane attraverso l'ostia come corpo che si è fatto uomo. E di quest'uomo ci si nutre per purificarsi e paradossalmente per liberarsi dal ciclo stesso della materia e della nutrizione, secondo un principio omeopatico che attraverso il cannibalismo del dio, conduce all'anima con l'interruzione della schiavitù della carne attraverso la carne, del desiderio di mangiare, mangiando il dio nel vero senso del termine. Si proietta così il divino dentro di sé, attraverso il contatto con la sua corporeità, si crea inconsciamente un desiderio erotico intenso e colpevolizzante che rende il cannibale indegno della materia ingerita, inferiore, meschino, timoroso e insicuro, con l'idea che la carne mangiata per il contatto con la sua impurità di uomo mortale, possa caricarsi di potente negatività, trasformandosi nel suo opposto, il Satana che si antepone alla grazia divina.
E così il cristiano sente di dover ricorrere alla preghiera per poter sopportare il precario equilibrio tra male e bene, si sottomette volontariamente al giogo del potere dei ministri di una Chiesa corrotta che dovrebbe salvarlo dalla propria carnale esigenza di mangiare. Ovviamente in cambio di questa presunta salvezza, Dio pretende qualcosa, così mentre il fedele ha l'onore di sublimare i suoi istinti erotici e alimentari nell'eucarestia, diventa docile pecorella del Signore, perché il regno dei cieli è degli umili che camminano a testa bassa e non pensano...

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